Interviste - Weather the storm

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Interviste

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Ralph risponde ad alcune domande preparate da me e dal mio staff. Inizialmente le domande sono state progettate per un’ intervista dal vivo a dicembre a Londra, ma gli innumerevoli impegni di Ralph, ci hanno costretto a lasciare l’intervista al suo staff ed ieri lui l’ha spedita via e-mail.


WTS) Durante il nostro incontro in Cornovaglia abbiamo parlato del tuo girovagare in Italia, della proposta di Domenico di un tour italiano, delle tue paure per l’incontro con un pubblico nuovo.
Ora che tutto ciò sembra dover diventare realtà, qual’è il tuo stato d’animo in proposito?

RMcT) Sono sempre un po’ nervoso quando ho dei concerti in un nuovo paese, per la diversità della lingua e per il fatto che il mio lavoro si basa per più del 50% sulle parole. Spesso mi rendo conto di perdere alcune sfumature e un po’ di abilità nell’ispirazione quando il pubblico che mi sta ascoltando deve tradurre. Spesso le persone cercano di tranquillizzarmi poiché la mia musica è in grado di trasmettere le mie intenzioni ma per le reazioni io conto di più sulla familiarità delle canzoni.
Ho suonato in Italia un paio di volte e naturalmente ho dei buoni ricordi dei miei giorni girovaghi con la mia chitarra e spero di essere in grado di venire a suonare nel tuo paese quest’anno.

WTS) Lo stile dei concerti italiani sarà lo stesso di quelli inglesi?

RMcT) Penso che tenterò di bilanciare la mia scaletta con più lavori basati sulla chitarra così che, se dovessi perdermi con le parole, riemergerò con il “picking” della mia chitarra.

WTS) Durante il nostro ultimo incontro abbiamo parlato del tuo prossimo album e dei nuovi brani.  L’album è in lavorazione?

RMcT) L’album è ancora in alto mare ma ho iniziato a scrivere di nuovo.

WTS) Secondo te, sarà ispirato al blues di National Treasure ?

RMcT) Non sarà come National Treasure, credo che sarà un ritorno al mio stile più riflessivo.

WTS) Questa intervista sarà pubblicata sul nostro sito italiano. Nella tua seconda biografia, descrivi i tuoi approcci con la chitarra; si legge che ascoltavi i grandi artisti del blues, prima ascoltando le note e poi imitandoli. Come sei arrivato al tuo stile particolare senza studiare musica?

RMcT) I miei insegnanti sono stati per lo più americani, maggiormente neri, principalmente ciechi e per lo più morti!
Non potevo vedere il loro modo di suonare, potevo solo ascoltare ciò che avevano creato. Cercavo di copiare e naturalmente facevo degli errori ed imparavo dagli errori. Qualche volta un errore può condurti ad una melodia o un accodo sbagliato può portarti altrove. Mi diverto coi mie errori e coi miei “incidenti felici”
Sapevo che tanti stili di musica diversa ed i vari insegnanti, avrebbero portato a continui cambiamenti  anche senza nessuna evoluzione e credo che, anche se si fanno dei tentativi per suonare in modo simile ad altri, la cultura nel tuo modo di suonare si evolve.
Questo è il motivo per cui i chitarristi britannici ed americani hanno evoluto un loro proprio sound; poiché sono senza cultura musicale, la chitarra per me è fonte costante di meraviglia. Suono ogni giorno e sento di aver scalfito solo la superficie di ciò che è possibile fare.
La chitarra è la mia ispirazione, accompagnatrice delle mie idee poetiche. È un manuale al blues, è il mio conforto ed anche la mia frustrazione.
Ho circa 20 chitarre e le amo tutte, ma le mie Gibson sono le mie preferite e andando avanti nella collezione troviamo quella costruita da Tom Mates e la mia nuova National del 1933.

WTS) Se pensi a te stesso come cantautore, noti delle differenze tra il giovane Ralph e il Ralph attuale? La passione di quando scrivi è sempre la stessa?

RMcT) La cosa più importante per me come scrittore è combattere per dare il meglio di me stesso, per trovare più poesia o più abilità.
Il rischio più grande nel vivere una lunga vita è l’aumento del cinismo, e questo deve essere evitato maggiormente nei  giovani artisti.  Dipende se tu cerchi di elevare il proprio animo all’umanità collettiva o di evidenziare le proprie tristezze. È molto più facile essere contro qualcosa che a favore.
La mia prima ispirazione è stato un componimento di Woody Gurthie, che ha scritto : “io odio una canzone che ti fa pensare che non siamo niente di buono etc……”.  
Quel sentimento rimane la mia meta, possiamo scrivere sugli aspetti tristi della vita, ma solamente per ricordare a noi stessi dell’esperienze condivise e le nostre comuni entrate ed uscite dalla vita. Questo è il lavoro degli scrittori, che valutano tutti questi aspetti e soprattutto non per non perdere il tempo che passa velocemente. Sono più dedito ora alla qualità dei miei contributi di quanto lo fossi prima. Ci sarà  un nuovo cd solo quando sarò sicuro di avere qualcosa di significativo da condividere.

WTS) Credo che tu abbia un modo particolare di comporre, come dividi il tuo lavoro? Scrivi prima la musica e poi le parole o prima le parole e poi la musica?

RMcT) Non ci sono ruoli fissi per come scrivere. Ho lavorato in entrambi i modi. Suppongo di scrivere le parole prima; è più facile. È una sfida maggiore scrivere le parole per le note già composte, queste canzoni si prendono cura di essere diverse come melodia che ha qualcosa da dire sull’argomento e non l’altro modo approssimativo

WTS) "Weather the Storm", la tua canzone è stata suonata in molti modi, per esempio in versione acustica; quale preferisci?

RMcT) Non ho preferenze.

WTS) I tuoi fans hanno contatti infiniti con te, usando le e-mail, il forum, i siti web. Tutto ciò è gratificante di più al Ralph come uomo o al Ralph come artista?

RMcT) Io amo ascoltare le persone, non ho molto tempo per rispondere a tutti quelli che scrivono, ma è immensamente gratificante conoscere a cosa ti sta conducendo il tuo lavoro.

Grazie a tutti i miei amici italiani per condividere la mia musica e spero di vedervi presto.
Best Wishes Ralph

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