Io e Ralph McTell - Weather the storm

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Io e Ralph McTell

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I miei incontri con Ralph McTell

Southsea , 28 Agosto 2002

Apparentemente ero calmo, ma quando ricevetti i miei CDs iniziai ad agitarmi, perché qualcuno del cast si era ricordato di me, di Domenico Mosca.
Avevo l’involucro con i miei CDs ed ero sempre più preoccupato, infatti non riuscivo a scegliere quello adatto per farmi fare l’autografo. Comunque dopo aver scelto quello giusto mi misi in fila e quando il mio turno arrivò ero sempre più agitato.
Naturalmente avevo dipinta sul viso un’espressione che descriveva tutta la mia emozione mentre parlavo con lui. Si ricordava di me, delle mie e-mails e dei cd che avevano portato per me. Tutto questo per me era meraviglioso. Annuii svariate volte, come per dire “Dio mio lo capisco” non sicuro del mio inglese. Feci la foto con lui, ma avrei voluto avere la video camera per meglio catturare le mie emozioni e la gioia di essere li. Ma certamente il mio volto si oscurò quando Ralph McTell non trovava la sua penna. Fui preso dal panico, avevo paura di non avere il suo autografo, la penna arrivò ed ebbi la sua dedica col suo autografo sul mio cd.
Ci salutammo e gli dissi che mi sarebbe piaciuto vederlo di nuovo in Italia, e lui come un mio vecchio amico mi disse ”…. quando arrivi in Italia, scrivimi …..perché voglio venire lì…..”.
Questa è la storia del mio incontro con un grande artista che nonostante la sua fama ed importanza non si è fatto coinvolgere dallo star-system, è disponibile ad intrattenersi con il suo pubblico.
Non sono uno scrittore e, forse, non sono la persona adatta per parlare di Ralph McTell, ma ho voluto scrivere queste poche righe per esprimere la mia più profonda gratitudine a questo grande artista che è capace di fare venire fuori con le sue canzoni “l'Essenza cromatica dell'anima”.
Grazie Ralph

Eden Project, 24 Agosto 2003

Il viaggio verso la Cornovaglia ha inizio alle 12.10 del 23/08/2003 quando salgo sull’aereo che mi porterà a Londra.
Arrivato a Londra trovo pronta l’auto con la quale mi dirigo in Cornovaglia.
Il viaggiò è lungo ma  interessante e bello, vedo dei bellissimi paesaggi ed anche la famosa Stonehenge. L'unica cosa che penso durante il viaggio è l'incommensurabile gentilezza e squisitezza di Ralph McTell grazie alla quale sarò ospite per assistere al concerto che si terrà all’Eden Project il 25 agosto.
Di certo non pensavo che avrei avuto la possibilità di incontrare Ralph McTell  prima della data del concerto, invece con mia grande sorpresa, mentre sono seduto ad un tavolo del Rashleigh Arms a Charlestown, vedo di spalle la sagoma familiare di un uomo: è lui, quell’uomo è Ralph McTell. Mi avvicino mi faccio riconoscere e, sorseggiando una pastosissima birra, parliamo amichevolmente di Charlestown, la località in cui ci troviamo, dei suoi progetti futuri compresi gli eventuali concerti in Italia.
Con la solita disponibilità che lo contraddistingue mi chiede se ho una particolare canzone che vorrei lui cantasse e gli rispondo “Weather the storm”. Poi preoccupandosi che possa avere dei problemi nel ritirare il biglietto del concerto, mi dà il numero privato del suo cellulare per poterlo eventualmente chiamare e mi consiglia di essere all’Eden Project per le 16.00 in quanto di li a poco si svolgerà il soundcheck.
Il soundcheck inizia alle 17.20 circa: è uno spettacolo prima dello spettacolo: vengono predisposti gli strumenti e gli apparati elettronici per l’esecuzione del concerto; viene fatto il test dei microfoni, della chitarra e degli spots luminosi, tutto è in movimento.
Alle 19.40 circa, dopo la prima parte dell’esibizione degli Show of Hands, circa viene annunciato l’arrivo sul palco di Ralph McTell.
L'esibizione inizia con “Nettle wine” seguita da un'interpretazione intensa di “Michael in the garden”  e da “Run, Johnny, run”. Come sempre prima di ogni canzone Ralph fa un'introduzione alla canzone che sta per eseguire raccontando l'aneddoto che lo ha portato a scrivere il brano ed è proprio l'introduzione alla quarta canzone che mi regala il momento più emozionante del concerto perchè Ralph dice: "Ho molti amici che sono venuti da lontano ma questa è una canzone per qualcuno che è venuto da più lontano. Questi è Domenico che è venuto dalla Sicilia per essere qui stanotte, penso che si meriti un applauso" e mi dedica una versione arrangiata in modo diverso e con l'armonica di "Weather the storm".
Seguono “Now this has started”, la versione acustica di “Lost boys”, “The girl from the hiring Fair”, “Tequila sunset” e “Peppers and tomatoes”.
Dopo una pausa durante la quale si riesibiscono gli Show of Hands, viene richiamato sul palco Ralph McTell, che insieme agli Show of Hands esegue “From clare to here” ed una versione "a cappella" e molto apprezzata dal pubblico di “Streets of London”.
Lo spettacolo continua con l'ultima parte del concerto degli Show of Hands.
Per me le sorprese comunque non sono finite: mi si avvicina una ragazza di Birmingham, Julie che mi ha riconosciuto grazie alla foto mia e di Ralph sul sito e qualche altra persona del pubblico mi chiede se il “Domenico” di “Weather the storm” sia. Che soddisfazione.
Incontro Ralph dopo lo show e la cosa che mi colpisce maggiormente è che mi presenta come se sia un suo vecchio amico, sia agli adetti alla sicurezza che agli altri fans che lo avvicinano. Vado con lui nel suo camerino dove mi presenta la moglie che ha anche lei parole gentili per il sito ed infine mi regala i 2 volumi della sua autobiografia naturalmente con tanto di dedica.
Devo dire che non avrei mai immaginato di tornare da questo viaggio con tanti bei ricordi e con tutta questa emozione e di ciò devo ringraziare ancora una volta un uomo ed un grande artista sempre disponibile, gentile ed amico, Ralph McTell.

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London R.F.H., 25 Novembre 2004

Il teatro era pieno, eravamo li in tanti per vedere il leggendario cantautore inglese.
Atmosfera di amicizia e di cordialità tra noi fans. Persone di paesi e di età diverse che erano li tutti per assistere al grande evento.
Finalmente il concerto inizia, il presentatore, Bob Harris, annuncia il grande Ralph e la …….. magia inizia.
Sale sul palco col sorriso sul viso accompagnato da una delle sue chitarra, appena al centro del palco ringrazia tutti per essere li con lui ed inizia a cantare.
La sua voce cattura subito l’attenzione di tutti i presenti ed il coinvolgimento è totale.
Nella sala si sente solo la sua voce, il pubblico ascolta i vari brani in devoto silenzio quasi a non voler perdere nulla di quello che l’artista sta creando con la sua voce.
Per l’atmosfera che c’era, non voglio dividere il concerto canzone per canzone, ma parlare dell’intero spettacolo anzi scrivere il mio modesto parere sulla prima e sulla seconda parte, modo in cui è stato suddiviso il concerto.
Come ho gia detto Ralph è apparso sul palco solo accompagnato unicamente dalla sua chitarra e ha dato vita alla parte acustica dello spettacolo; parte in cui le persone hanno ascoltato un Ralph dai toni caldi e pacati di sempre, con l’aggiunta di un pò di magia dovuta al fatto che ha eseguito dei brani diversi di quelli che è solito fare.
La seconda parte della serata è stata davvero una rivelazione per me, non avevo mai ascoltato dal vivo Ralph cantare con l’accompagnamento di altri strumenti musicali, dando vita a delle interpretazioni eccelse.
Tra i brani eseguiti in questa parte del concerto però mi sembra quasi doveroso menzionarne due che mi hanno particolarmente colpito; i brani sono “Naomi” e “Streets of London”.
La prima eseguita al piano in modo impeccabile e con dei toni molto travolgenti ed emozionanti.
Un arrangiamento della canzone veramente unico; la seconda interpretata con il coro “London Gospel Community Choir” formato da ragazzi in gamba, davvero bravi.
Di questa canzone ho ascoltato molte versioni eseguite dall’artista, ma questa volta Ralph ha superato se stesso.
L’esecuzione è stata davvero toccante, tanto da farmi venire le lacrime per le emozioni provate.
Lo so Ralph che non ti piace essere considerato solo per “Streets of London”, ma credimi quello che riesce a trasmettermi questa canzone non lo fa nessun altro brano di nessun altro artista.


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Durham Gala Theatre, 21 Novembre 2005

L'attesa per questo viaggio era più intensa delle altre volte, poiché avrei assistito a due concerti del grande Ralph.
Alloggiavo a Newcastle che, per comodità, era il posto più vicino alle 2 località dei concerti; così la sera del concerto di Durham presi il treno per recarmi sul luogo. Il viaggio fu breve ed arrivai al Gala Theatre dove si sarebbe svolto l’evento. Arrivai li in notevole anticipo poiché dovevo ritirare il biglietto che Ralph gentilmente mi aveva offerto; dopo averlo ritirato mi sono seduto ad aspettare il momento magico che di li a poco avrebbe avuto inizio. Ero, come al mio solito, euforico ed emozionato per essere nuovamente in Inghilterra per vedere un'altra esibizione di Ralph.
Durante l'attesa dell’apertura della porta del teatro ho incontrato Donard che, con mio grande piacere, mi ha riconosciuto e si è fermato a scambiare quattro chiacchiere con me. Si preoccupò, tra l’altro, del mio rientro a Newcastle dicendomi che avrebbe provveduto a farmi incontrare Ralph nel camerino in modo da farmi evitare la fila dei fans che avrebbe potuto farmi perdere il treno. Poco dopo ho avuto il piacere di incontrare Dan che veniva dalla Scozia.
Finalmente presi posto nel teatro, era pieno e fui compiaciuto di vedere sul palco una tastiera, perché questo avrebbe significato che quasi sicuramente avrei potuto ascoltare “Naomi”.
Il concerto ebbe inizio.
La prima canzone “Walking into the morning”, mi conquistò e Ralph ci spiegò che era tratta dal suo nuovo lavoro, non ancora pubblicato, il brano evocava in alcune sue parti le sonorità di “Jesus wept”.
Acoltando Ralph cantare avevo la sensazione che la voce era migliorata rispetto al concerto del suo compleanno, dove aveva dato il meglio di se.
Le canzoni, come sempre avviene, venivano introdotte da racconti esplicativi sul perché della composizione del brano e da aneddoti e battute su di esse.
La scaletta non fu la solita, ma nascondeva delle sorprese come “Sylvia” e “The ballad of dancing Doreen”, quest’ultima su richiesta del pubblico.
Devo dire che durante l’esecuzione di “Sylvia” notai una leggera inclinazione della voce, credo, dovuta ai motivi emozionali che legano Ralph alla vicenda della canzone ed alla tragica scomparsa della scrittrice a cui è dedicata.
Mi divertivo inoltre a vedere come Ralph accompagnava ogni suo brano con una mimica facciale ed una gestualità che, secondo me, trasmettono in pieno le sensazioni che lui stesso prova nell'eseguirlo.
Potrei continuare per ore a parlare della sua bravura, ma facendo ciò finirei solo per ripetermi e quindi passo a raccontare l’incontro dopo il concerto.
Alla fine dello spettacolo mi aspettava Donard che mi ha condotto nel camerino di Ralph, dal quale sono stato accolto con la solita gentilezza ed affettuosità. Mi ha trattato come un vecchio amico, addirittura scherzando con Donard sul mio lungo viaggio e sulle tante tappe fatte per essere li. Mi disse che fra i tutti i suoi amici dovevo essere quello premiato con una medaglia, mentre Donard riteneva che per il viaggio fatto dovevo farmi controllare da un medico.
Ridemmo insieme, gli diedi in regalo le due bottiglie di vino rosso siciliano e lui mi omaggiò della sue annotazioni sulla scaletta del concerto. Fui contento di ciò, avevo un'altra reliquia di Ralph.
Durante il discorso fatto mi disse che aveva scelto di cantare “England” per dedicarla a Dan, scozzese, ed a me. Ci tenne a sottolineare, prima di eseguire il brano, che secondo lui le persone possono essere di luoghi e paesi diversi, ma che trovano sempre un punto di incontro nella musica. Prima di salutarmi mi chiese se avevo qualche richiesta da fargli per il concerto del giorno dopo ed io gli chiesi “Barges”. Ci salutammo dandoci appuntamento per il giorno dopo.
Da Durham è tutto.

Darlington Arts Centre, 22 Novembre 2005

Luogo raggiunto anche stavolta col treno, viaggio un pò più lungo.
Dovevo essere li almeno due ore prima del concerto per ritirare il biglietto, anche questo regalatomi da Ralph.
Tragitto dalla stazione di Darlington fatto in taxi ed anche questa volta cresceva l’agitazione che sempre mi prende prima di un concerto.
Posto molto accogliente devo dire anche se il teatro era più piccolo di quello di Durham. Ho preso il biglietto e mi sono trattenuto li a leggere qualcosa fino al momento in cui aprirono la porta.
All’apertura mi sono accomodato al posto riservatomi che era proprio dietro il banco di Donard.
Inizio del concerto come sempre, emozionante, affascinante il suo modo di introdurre i brani e ancora più coinvolgente la sua famosa mimica con cui accompagna ogni brano; però durante questo concerto ho notato una maggiore emozione di Ralph nell'eseguire le canzoni, tant'è che sia durante l'esecuzione di “Sylvia” che di “Streets of London” era come se Ralph avesse delle difficoltà nel cantare. Il concerto proseguì fluidamente e stavolta Ralph ebbe in serbo per me una gran bella sorpresa: la dedica della canzone che gli avevo richiesto, dicendo che era per Domenico che aveva fatto un lungo viaggio per essere li e addirittura raccontando le tappe del mio viaggio. Ha anche fatto pubblicità al mio sito consigliando al pubblico di visitarlo, cosa che mi ha reso ancora più orgoglioso della dedica. Ma le sorprese non erano finite. Dopo il concerto che come sempre è stato fantastico, ho fatto la fila per salutare Ralph, per ringraziarlo della dedica e della sua ospitalità.
Durante la fila ho scattato alcune foto e quando è venuto il mio turno ci siamo messi a parlare davanti ad un buon bicchiere di birra. Mi ha detto che da tempo aveva in mente di scrivere qualcosa per il mio sito e che ben presto me l'avrebbe inviata. Abbiamo parlato del DVD del concerto del compleanno che, sarà messo presto in vendita, e che il ritardo è dovuto al pagamento dei diritti di autore per la presenza di pochi secondi del brano dei Clannad nella chiusura del concerto quando noi pubblico cantavamo “Happy birthday to you”; il libro “Time's poems” è anche lui già pronto per la distribuzione ed inoltre ci saranno anche novità su CD; mi ha detto che quando ha eseguito “Barges” aveva un pò di difficoltà poiché la canzone gli evoca un periodo della sua vita che gli provoca molte emozioni e gli fa venire il nodo alla gola. Infine, mi ha ringraziato per la mia attività svolta con il sito e promesso che verrà in Sicilia per qualche giorno di vacanza.  
Abbiamo chiudo il nostro incontro salutatandoci con la promessa di rivederci al più presto “Somewhere down the road”.
Grazie Ralph di tutto questo e della tua amicizia.






Londra Union Chappel, 15 & 16 Dicembre 2006

Arrivo a Londra il giorno prima dei concerti, provo a chiedere in giro il posto scelto da Ralph.
Il portiere, il tassista sono sconvolti del posto su cui chiedo informazioni; dicono zona malfamata.
Arriva la sera del primo concerto chiamo un taxi ma l'autista si rifiuta di accompagnarmi.
Sono deluso, ma per fortuna a Londra c'è la metropolitana.
Il luogo del concerto è una chiesa, non una chiesa sconsacrata, ma una vera chiesa definita anche la sede della musica di Islington.
Dopo aver fatto la coda per entrare in chiesa e ritirare i miei biglietti, e dopo aver chiacchierato con gli altri spettatori che si lamentavano del luogo scelto da Ralph, finalmente entro e scelgo il posto da dove poter meglio ascoltare il concerto.
Devo dire che il luogo scelto è molto suggestivo, l'idea di essere in una chiesa mistifica ancora di più il concerto, sul palco pronte le sue chitarre, so che fra un pò inizierà a cantare e inizierà la magia.
Eccolo che arriva, grande atmosfera creata anche dalle luci del luogo, acustica perfetta, primo brano, secondo, terzo, è un susseguirsi di emozioni che diventano sempre più grandi nella seconda parte del concerto, dove ci sono brani suoi, del nostro grande Ralph, che come sempre li esegue con grande maestria.
Ma come tutte le cose belle arriva la conclusione del concerto, vado come mio solito a salutarlo insieme agli altri fans.
Arriva il mio turno, scambio di saluti, foto e un gran bel saluto: ci vedremo domani.
Sì il giorno dopo sono di nuovo qui, felice del bis di emozioni che sto per fare.
In sala, in attesa di Ralph c'è uno strano silenzio, forse dettato dal luogo in cui si sta per svolgere l'evento.
Finalmente l'attesa anche stasera è finita, lui è lì con la sua fedele chitarra, dopo gli applausi il silenzio totale fra noi: solo una voce, quella calda travolgente del grande artista.
Noto con piacere che la scaletta è stata modificata, non più due parti divise (canzoni di altri artisti e poi le sue), ma una sola parte, studiata solo ed unicamente per travolgere il pubblico.
Grande Ralph come sempre, calda voce, mimica perfetta, insomma il nostro grande artista di sempre.
Anche stavolta torno in Italia, con tante emozioni vissute durante i suoi concerti, e spero che non sia mai l'ultima volta.


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Londra Cadogan Hall, 10 Dicembre 2009

Sono passati esattamente tre anni dall'ultimo concerto, anzi dagli ultimi concerti che ho ascoltato di Ralph.
Per mia fortuna sono di nuovo qui, e come sempre nervoso per l'evento che mi aspetta.
Alloggio di nuovo al Central Park hotel e questo mi riporta alla mente il mio primo concerto e il mio primo incontro col grande cantautore.
Ore 19.30 inizio del concerto, ma come al solito impaziente come sempre mi avvio prima; ho sempre paura di non trovare il luogo del concerto.
Arrivo in Sloane Square con la metropolitana e raggiungo subito Sloane Terrace dove c'è la Cadogan Hall, il luogo del concerto.
Faccio qualche foto alla facciata esterna dell'edificio anche se è già sera, mi servono per il sito.
Ritiro il biglietto al botteghino e mi ritrovo in una bella sala dove ho appuntamento con dei fans di Ralph.
Trascorriamo del tempo insieme, bevendo una birra.
Finalmente alle 7.30 le porte dell'auditorium si aprono e ognuno di noi prende posto per la performance.
Con mia grande sorpresa oltre alla chitarra e al solito tavolino col bicchiere d'acqua, c'è anche il pianoforte.
Ora davvero non vedo l'ora che inizi il concerto di sicuro ascolterò Naomi.
Nell'attesa provo a pensare a come era prima il posto in cui mi trovo. So che era una chiesa cristiana e che ora invece è diventata una sala da concerto, sede fissa della Royal Philarmonic Orchestra.
Dietro al palco, sul balcone c'è un albero di natale.
Luci particolari quasi a ricordare a tutti che il luogo una volta era una chiesa.
Inizia il concerto ecco Ralph sul palco inizia a suonare un nuovo brano “Walk into the morning”:

"No money in my pocket but a cigarette in my mouth
No fixed destination ‘cept some vague direction south
Bedroll on my shoulder a guitar for company
Some Woody Guthrie songs and the road in front of me"

Poesia pura come il resto della canzone.
Beh se questo è l'inizio, immagino l'intero concerto. Concerto che si tiene alla chitarra e al piano dove con mio grande piacere esegue: Naomi ed altri brani.
Mentre lo ascolto sono preso dalle note che scorrono cosi come purtroppo i minuti.
Uffa anche stavolta la fine è arrivata, non posso che essere soddisfatto dell'evento che mi ha visto partecipe. Si evento, perché ogni suo concerto è un evento unico; cosi come sono unici ogni suo gesto, ogni sua parola, ogni suo verso, ogni suo brano.
Beh ora mi restano i saluti faccio la fila e dopo tanto tempo arriva il mio turno.
E' sempre una gioia per me vedere che si ricorda di me gli do il mio gadget: un libro della mia città.
Mi faccio autografare il cd, foto di rito saluti e promessa di rivederci presto.
Ed anche questa voltae spero non sia l'ultimo.

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